Oggi voglio parlare di un disturbo di cui tutti soffrono almeno una volta nella vita: la malattia da reflusso gastro-esofageo (GERD).
Si tratta di una situazione di pirosi, comunemente chiamata anche “bruciore di stomaco”, che si verifica per la presenza di acidi gastrici al di fuori della loro sede naturale e in particolar modo a livello dell’esofago. E’ da ricordare che nello stomaco si verificano secrezioni estremamente acide, sopportate dall’organo perché questo fa parte della sua funzione e quindi è dotato di adeguati meccanismi di difesa. Lo stesso non si può dire degli organi circostanti, che vengono colpiti in maniera dolorosa dall’invasione di questi acidi.
Il fenomeno può essere transitorio, con insorgenza secondaria ad una particolare situazione di stress o di cattiva alimentazione nel periodo precedente, o cronicizzare, per ripresentarsi più volte durante l’anno. La diagnosi del disturbo spetta, come sempre, al medico, che avvierà il paziente verso esami diagnostici se necessari o che potrà suggerire una terapia farmacologica. Lo scopo di tale terapia è l’azione sul sintomo: l’origine del problema spesso è comportamentale, quindi capire quali sono i comportamenti a rischio è fondamentale per ridurre al minimo la possibilità di avere recidive in futuro.
Fattori esterni che possono aiutare a scatenare il disturbo sono: pasti troppo abbondanti, utilizzo prolungato di farmaci potenzialmente gastrolesivi, situazioni di stress, peso corporeo elevato (forte sovrappeso o obesità, con particolare riguardo alle situazioni in cui la circonferenza vita è particolarmente elevata), sedentarietà o posture sbagliate (ad esempio coricarsi appena dopo un pasto). Anche l’utilizzo di indumenti stretti, soprattutto durante i pasti, può esacerbare il problema.
Nel mio lavoro in studio, le persone si rivolgono a me quando il problema inizia ad assumere proporzioni importanti e diventa molto impattante sulla vita personale e lavorativa.
Per questo mi rivolgo a te, che vuoi imparare a mangiare con il GERD: innanzitutto, guarda al tuo comportamento alimentare e prova a capire se queste situazioni ti rappresentano:.
- Spesso mangi di fretta, senza masticare bene?
- Sei un fumatore?
- Esageri con i caffè, magari a stomaco vuoto?
Ho citato una top 3 di comportamenti scorretti in questa circostanza, ma ci sono tante altre situazioni da tenere monitorate per migliorare la sintomatologia.
E’ bene non esagerare con gli alcolici e con le bevande gassate e zuccherate, ci sono alimenti da limitare, metodi di cottura da preferire, piccole abitudini legate al consumo di acqua da privilegiare.
Un punto decisamente imprescindibile rimane comunque la normalizzazione del peso corporeo. Il punto di forza dell’intervento nutrizionale in questo caso è riuscire a conciliare tutte le esigenze di chi soffre di questo disturbo, che già nel breve termine avverte un miglioramento dei sintomi.
Se soffri di GERD, impostando un giusto regime alimentare infatti potrai perdere peso con gusto, includendo gli alimenti non problematici, senza accusare la fame perché sono previsti pasti più frequenti (compatibilmente con il tuo stile di vita). L’alimentazione personalizzata, insieme all’attenzione ad alcuni comportamenti critici, ti consentirà di stare subito meglio e il beneficio raggiunto sarà amplificato anche solo da una moderata perdita di peso, se necessaria.
Sentendoti meglio con le indicazioni date, sarai più propenso a continuare a seguirle e farle diventare un nuovo stile di vita, iniziando un circolo virtuoso che impedirà il ripresentarsi del problema in maniera acuta in futuro.
Se sei stanco di dormire seduto o di sentirti sempre pesante, usa il box a lato e contattami per iniziare oggi stesso a imparare a mangiare in maniera ottimale per te!!
Lascia un commento