Gennaio, il mese dei buoni propositi. Dopo i bagordi natalizi è comune pensare a “disintossicarsi”, nella speranza di togliere velocemente qualche chilo.
Io sono una nutrizionista decisamente contro corrente per cui voglio spiegarvi perché il detox non ha senso.
Proviamo a concentrarci sulla terminologia: se abbiamo la necessità di disintossicarci, significa che ci sentiamo intossicati!! Il cibo consumato nei giorni di festa, ad eccezione di problemi di contaminazione da inquinanti o patogeni, non è certo tossico! E allora, perché siamo dominati da questa sensazione spiacevole?
La colpa è soprattutto dei liquidi, che sono ritenuti nel nostro organismo quando assumiamo troppo sale e troppi carboidrati. Se rivisitate mentalmente la vostra tavola delle feste non farete certo fatica a trovare dove avete ecceduto… Ma sapete qual è la cosa bella della ritenzione di liquidi? Che non dobbiamo certo bruciarli, perché con qualche giorno di pazienza se ne vanno da soli, senza bisogno di regimi detox. La cintura tornerà al solito buco, il viso sarà più sottile, le gambe meno pesanti.
Discorso diverso si fa per i grassi, responsabili della digestione lenta e della sensazione di “troppo pieno” caratteristica dei giorni appena trascorsi. Numerose pratiche detox puntano alla stimolazione del lavoro del fegato, organo principale deputato alla digestione dei lipidi. Fortunatamente, in assenza di patologie particolari il nostro fegato sa gestire i carichi di lavoro in perfetta autonomia, quindi non avremo bisogno di alcuna tisana miracolosa.
Fegato, reni e polmoni sono gli organi fisiologicamente deputati all’eliminazione delle scorie, quindi il mio consiglio è quello di non spendere soldi per cercare di migliorare quello che Madre Natura ci ha dato gratis, e già perfetto ;-)
Il centro della questione perciò non è come smaltire un chilo o due, ma piuttosto perché anche quest’anno abbiamo esagerato, permettendo a queste sensazioni sgradevoli di accompagnarci nelle giornate di festa.
Dalla mia pratica professionale ho imparato che più si restringe durante l’anno, più si esagera non appena se ne ha l’occasione (Natale, compleanni, uscite, vacanze).
Vi lascio un esempio, da ricordare ogni volta che rifiutate un piatto di pasta perchè “fa ingrassare”. 100 g di pandoro (il classico spicchio) conta 50 g di carboidrati, di cui ben 37 g sono zuccheri semplici. Una porzione di pasta non integrale (80 g) contiene 56 g di carboidrati, di cui meno di 4 g sono zuccheri. Parliamo di calorie: 400 g per il pandoro, circa le stesse per un piatto di pasta con sugo di pomodoro, un cucchiaino di olio e un cucchiaino di parmigiano grattugiato. Le riflessioni sul senso di sazietà dopo le due esperienze le lascio a voi. Come lascio anche quest’ultimo pensiero: meglio vivere 300 giorni l’anno di privazioni e rinunce, comunque in lotta con la bilancia, esagerando e procurandoci sensazioni negative in poche occasioni, oppure trovare un equilibrio che permetta di vivere serenamente il rapporto con la tavola tutto l’anno, concedendosi anche qualcosa in più durante le occasioni, consapevoli di non fare danni?
Se vuoi provare questa strada di benessere, contattami e sarò felice di aiutarti!
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