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Novità e approfondimenti

Il mio bambino non fa colazione

  • Marta
  • 04.11.2021
  • Dritte e Consigli

La colazione tipica di un bambino sopra i 12 mesi è un biberon di latte, magari con qualche biscotto per l’infanzia. Questa abitudine spesso viene protratta troppo a lungo nel tempo, talvolta anche fino ai 5 o 6 anni, sebbene il biberon non sarebbe da utilizzare oltre i 24 mesi.

Quando i genitori decidono che è arrivato il momento dell’abbandono della tettarella, è facile che il piccolo rifiuti il latte dalla tazza, arrivando in molti casi a saltare completamente la colazione.

In questo articolo vorrei dare qualche suggerimento su come togliere il biberon senza traumi, spiegare perché la colazione è importante e quindi suggerire alternative valide se il bambino non si trovasse bene nell’approccio con la tazza.

 

Le idee che propongo comunque non hanno età, e possono rappresentare una valida alternativa anche per un adulto che desidera ripartire proprio sistemando la sua colazione!

 

Per un bambino piccolo, bere latte dal biberon non è solo riempire la pancia, ma rappresenta anche un momento di coccola, soprattutto se viene tenuto in braccio durante il pasto. Ricordo che il succhiare (succhiotto, dito o biberon) è un meccanismo molto rilassante. Passare quindi da un biberon consumato al caldo, in braccio alla mamma, magari in posizione semisdraiata, ad una tazza di latte bevuta da solo su una sedia fredda può essere decisamente uno shock. Il bambino dirà di non volere il latte, ma in realtà quello che rifiuta è il cambiamento drastico in un momento come il risveglio, che, ammettiamolo, è difficile anche per gli adulti.

 

Come fare quindi per facilitare il passaggio? Innanzitutto, non avere fretta. Il bambino attorno ai 12-15 mesi può tranquillamente imparare a bere dal bicchiere: questa sicuramente è un’abilità indispensabile per potersi accomodare a tavola con il resto della famiglia. Quando sarà diventato abile a bere “come i grandi”, consiglio di provare a giocare a fare colazione nel weekend, quindi senza i tempi stretti della routine dei giorni lavorativi e quando tutti sono più rilassati. Si può spiegare che, come siede a tavola con i grandi durante i pasti, può farlo anche a colazione. Non è necessario eliminare il biberon da subito, si può lasciare che giochi a inzuppare i biscotti o a ripescare i cereali dalla tazza, poi il latte potrà essere somministrato con la solita modalità. Il bambino sicuramente apprezzerà questo momento e, quando lo vedremo pronto, potremo proporre di assaggiare almeno il latte dalla tazza, per poi, se vorrà, finirlo con il biberon. Il lavoro certo è lungo, ma nessuno si aspetterebbe da un bambino sotto i 2 anni una colazione a tavola, quindi partendo per tempo si riuscirà a fare un passaggio graduale e indolore: dopo qualche assaggio, il piccolo riuscirà sicuramente a ultimare il latte nella tazza. Quando avrà acquisito l’abilità, l’abbandono del biberon sarà solo una conseguenza.

 

Il passaggio alla tavola dei grandi anche al mattino è importante perché se senza biberon il bambino rifiuta il latte, è facile che salti del tutto la colazione: ciò accade sia per protesta da parte del bambino, che per mancanza di alternative da offrire da parte dei genitori.

La colazione è uno dei 3 pasti principali della giornata: serve per rialzare la glicemia (valore che misura la quantità di zuccheri nel sangue, che cresce vicino al pasto e poi cala lentamente fino al pasto successivo), che al mattino raggiunge i valori più bassi. Senza un rialzo glicemico opportuno è faticoso ripartire, soprattutto a livello cerebrale, e sarà più difficile mantenere un adeguato grado di concentrazione.

 

La colazione è importante anche perché più tempo si passa a digiuno, più affamati si arriverà al pasto successivo, che sarà quindi più abbondante del necessario. Inoltre, la presenza della colazione nella dieta difende dall’insorgenza dell’obesità e dalle patologie ad essa correlate.

 

In pratica, come può essere costituita una buona e sana prima colazione? Vediamo insieme qualche alternativa, adatta a chi beve latte e a chi lo rifiuta.

 

Una tazza di latte, intero di mucca o anche vegetale, può andare bene, accompagnata da qualche biscotto semplice, magari fatto in casa.

Insieme al latte vanno bene anche un paio di fette biscottate o un panino piccolo con marmellata o miele oppure cereali soffiati o in fiocchi, alternando possibilmente qualcosa di più gustoso a delle scelte semplici.

Se il latte non fosse gradito o se il bambino lo rifiutasse senza biberon, una valida alternativa è uno yogurt, sempre con cereali, pane o fette biscottate, accompagnato da qualcosa da bere: l’ideale potrebbe essere un the leggero o una tisana, mentre consiglierei il succo di frutta o le spremute solo saltuariamente.

Un frutto fresco di stagione dovrebbe sempre completare le scelte proposte.

 

Se c’è esigenza di eliminare i latticini, è necessario inserire qualche altro alimento che fornisca grassi e proteine: il panino con la marmellata può quindi essere accompagnato da un frutto e una porzione (25 gr) di frutta secca (noci, nocciole, mandorle e simili) e qualcosa da bere (magari un latte vegetale).

Saltuariamente è anche possibile spalmare una crema alle nocciole e cacao, magari da tenere come asso nella manica nei giorni in cui i bambini sono più svogliati e non vorrebbero proprio fare colazione…

Una fetta di torta semplice fatta in casa può essere un’altra valida e gustosa alternativa.

 

Ci sono poi bambini che prediligono una colazione salata. Questa possibilità può essere tenuta in considerazione qualche volta, ma è difficile da calibrare quotidianamente. Il toast con prosciutto tutte le mattine non è un modo adeguato di iniziare la giornata se consumato tutti i giorni, ma può andare bene se alternato a un formaggio magro, un paio di fette di salmone (affumicato o, meglio, al naturale, che è possibile trovare sempre in busta), un uovo, sodo o strapazzato, il tutto accompagnato da un frutto e qualcosa da bere. Aggiungendo però una parte proteica importante in questo primo pasto della giornata, è necessario ricordarsi di calibrare la quota proteica giornaliera nei pasti successivi. Spesso i bambini pranzano a scuola, dove è previsto che venga offerto anche un secondo. In questo caso, a cena potrebbe essere necessario eliminare le proteine. Queste valutazioni vanno comunque effettuate in maniera personalizzata, conoscendo il bambino, la sua alimentazione e il suo stile di vita.

 

Vorrei in ultimo proporre qualche idea in più, sia come colazione completa, che come modo diverso per proporre alimenti inseriti in precedenza:

- yogurt bianco intero con mandorle e miele

- mela o pera cotta con cannella

- macedonia di frutta e yogurt bianco intero

- latte aromatizzato con cannella oppure con orzo e cacao (anche aggiungendo un pochino di miele per addolcire) oppure zenzero: è importante limitare al massimo i prodotti commerciali, troppo pieni di zuccheri e spesso con aromi, coloranti e conservanti

- una cioccolata fatta in casa, dosando in maniera opportuna cioccolato, cacao e zucchero

- un budino, sempre fatto in casa, al cacao o alla vaniglia

- yogurt bianco intero con frutta essiccata (fichi secchi, prugne secche, datteri e simili) e frutta secca

 

Prima di concludere, vi lascio la strategia più importante da utilizzare per far consumare la colazione a vostro figlio: sedetevi a tavola insieme a lui e rendete questo pasto un “momento della famiglia” (o almeno di una parte della famiglia, se ci sono orari diversi). Parlate, rilassatevi, date il buon esempio mangiando con lui.

Perché il rispetto delle regole deve partire dall’adulto, sempre.

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